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Evert-Navratilova ancora insieme: avversarie sul campo, compagne nella vita, anche contro il tumore-

Una rivalità è per sempre, ma una amicizia anche di più. Chris Evert e Martina Navratilova hanno forgiato nel corso degli anni ’70 e ’80 una delle rivalità più iconiche della storia dello sport. Si sono affrontate ben ottanta volte, 60 in finale, 14 nell’ultimo atto di uno slam. Insieme per sempre, amiche/nemiche, unite dalla sofferenza, sportiva ma anche fisica, come può essere la lotta contro il cancro. Ancora oggi, dopo decenni dalle loro epiche imprese sul rettangolo di gioco, resta l’importanza di un gesto affettuoso, come condividere del cibo, come una foto postata sui social. We're in this together! Thanks for the delicious food ⁦@Martina⁩ pic.twitter.com/LKgYCTmRMx— Chris Evert (@ChrissieEvert) December 10, 2023 “Ci siamo dentro insieme! Grazie per il cibo delizioso“. Così Chris Evert sul suo account X condivide un momento insieme alla sua rivale più intima. Unite ma diverse: la Evert affascinante, si fidanzava con il suo collega n.1 del mondo Jimmy Connors ed era il volto buono dell’America, bella e vincente. La Navratilova una cecoslovacca dal carattere schivo che cambiò il modo di giocare a tennis, portando la fisicità su di un altro livello. Un’atleta totale con una cura maniacale dell’alimentazione. La Evert, 68 anni, ha annunciato pochi giorni fa che il cancro alle ovaie è tornato, dopo una prima diagnosi nel 2022. Due anni fa la sorella Jeanne Evert Dubin, era morta della stessa malattia, a 62 anni. Proprio per questo Evert aveva deciso di sottoporsi a una serie di test che avevano portato alla scoperta precoce del tumore. “Non andrò agli Australian Open con i miei colleghi, ma sarò pronta per il resto della stagione e per gli altri tornei dello slam”, ha commentato Chris. Martina invece è guarita da un doppio tumore che l’aveva colpita lo scorso anno: aveva raccontato che la diagnosi era arrivata dopo la scoperta di un linfonodo ingrossato al collo, lo scorso novembre. A maggio è stata ospite degli Internazionali a Roma, un po’ segnata dalla lotta ma capace di illuminare la platea durante il discorso di premiazione della Racchetta d’oro: “Questo meraviglioso sport è abbastanza difficile e per questo motivo è una scuola di vita. Ti insegna la pazienza, la perseveranza, il continuare a lottare, a essere giusti, a essere umili. Perché nessun giocatore è più grande dello sport e sarà sempre così”. ...

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